Nordlys: aurora boreale a Oslo



“Nordlys” (pronunciato nurlys è la parola norvegese per “aurora boreale”, letteralmente “luce del nord”.

Non so se avete avuto modo di leggere o sentire della recente tempesta geomagnetica causata dall’intensa attività solare.

Qui ne abbiamo sentito parlare da ieri. Ieri sera verso le 22:30 un manipolo di ardimentosi targato Opera, tra cui il sottoscritto, si è fiondato nella Nordmarka, la grande zona forestale a nord di Oslo, per cercare di cogliere qualche fotografia dell’evento.

Il tempo non prometteva granché. Nuvoloso su tutta la linea. Benché speranzosi, registravamo un nulla di fatto fino a 5 minuti dal fischio finale. In quel frangente, la massa nuvolosa lasciava un fugace spiraglio al cielo stellato.

Durante l’ora seguente, tra la una e le due della scorsa notte (5 agosto), ci siamo scatenati a fotografare, come ha detto uno di noi, “like there’s no tomorrow”.

Premesso che:

  • era la mia primissima esperienza di astrofotografia
  • il treppiede appena comprato era n’emerita schifezza
  • il mio misero 18-55 d’ordinanza non permette granché
  • 30 secondi di esposizione a ISO 1600 (o più) sono più rumorosi di una cassetta “al ferro” old school
  • a occhio non ho visto una beneamata cippa
  • metà delle foto sono completamente sfocate, visto che avevo lasciato l’autofocus, e al buio non è molto furbo. L’altra metà non sapevo come mettere a fuoco su infinito, quindi capite che disastro…

Premesso tutto questo, il risultato finale è uno spettacolo. Ecco la mia prima aurora boreale catturata in fotografia, per l’ invidia totale dei miei ex-colleghi seguaci di SpaceWeather.com :-)

Aurora boreale a Sognsvann

Aurora boreale a Sognsvann, Oslo

Ero un po’ eccitato, così la prospettiva di farmi un’ora a piedi alle 3 di notte per tornare a casa, visto che i mezzi a quell’ora non girano, non mi ha spostato più di tanto… Per i curiosi, ecco l’ album completo di ieri sera.

Appunti per un radioso futuro da astrofotografo:

  • Un treppiede serio please
  • Portare una torcia. Il cellulare non è sufficiente
  • Imparare come si mette a fuoco su infinito senza guardare la macchina
  • Comprare un obiettivo magari 10-20mm decente?

Prossima settimana, stelle cadenti!

Lavoro part-time a Oslo

Riprendo una mail recente girata sul gruppo Yahoo “New_To_Oslo”, spesso molto interessante, riguardo alle possibilità di lavoro part-time qui a Oslo.

La giro qui. Molti approdano su queste pagine in cerca di lavoro.

Buona ricerca di lavoro…

Quanto pagherei di tasse in Norvegia?

Esiste un modo semplice e veloce(?) per calcolare quanto paghereste di tasse se lavoraste in Norvegia.

Basta andare sul sito del fisco norvegese (“skatteetaten”, letteralmente l’ ente delle tasse), skatteetaten.no.

In genere comunque si paga dal 33-35% al 40% del lordo annuo. Ecco i link per il calcolo, relativo al 2009:

http://www.skatteetaten.no/no/Selvbetjening/Skatteberegning/Enkel-skatteberegning-2009/

e al 2010:

http://www.skatteetaten.no/no/Selvbetjening/Skatteberegning/Enkel-skatteberegning-2010/

Se riuscite a farlo funzionare (sembra un’applet Java), buon divertimento.

Consigli per vivere e lavorare in Norvegia – puntata n. 4928

In questo periodo di assenza ingiustificata dal blog, mi avete come sempre scritto numerosi chiedendo lumi sulla Norvegia.

L’ ultimo a scrivermi è stato Stefano, ingegnere. Scrive:

Sto leggendo il tuo blog dalla Norvegia per recuperare info utili.
Sono in trattativa con un’ azienda con sede a ***BIIIP*** e penso che probabilmente dovrò trasferirmi a breve
[…]
Ho avuto un feedback da Oslo, per conto di una multinazionale […]

Se devo essere sincero poi, ho un po di nausea dell’italia e di chi la governa, almeno al momento. Ritengo che sia un paese fantastico come si dice all’estero. Ma per farci le vacanze.

Il campione statistico di italiani che mi scrivono è naturalmente tendente ad una certa “criticità” dei confronti del nostro paese. Non capisco come mai… :)

E poi:

Immagino che riceverai parecchie email più o meno deliranti […]

Ne ricevo un po’ sì, non deliranti. Sono sempre molto curioso di sapere cosa ci spinge a cercar “fortuna” fuori dall’Italia.

[…] Sto cercando di capire come funzionano le aliquote fiscali norvegesi. Leggo su un blog di un altro italiano in norvegia (osloninja.wordpress.com) che ci sono agevolazioni fiscali per gli stranieri e per primi due anni di lavoro. Insomma, dove posso trovare (se esiste) una guida per capire st’offerta lorda che mi hanno fatto a quale netto si riferisce??

Intanto colgo l’occasione per segnalare, oltre ad Oslo Ninja, che sto leggendo e trovo interessante, anche altri due blog di italiani finiti in Norvegia, con cui mi sento abbastanza in sintonia:

  • norway.splinder.com, di Mumita, ragazza approdata in Norvegia e dopo qualche anno trasferita in Olanda. Mi è piaciuto in particolare il suo racconto delle impressioni sulla Norvegia e i norvegesi. Leggetevi i vecchi post.
  • fugadeicervelli.blogspot.com, di Luca da Aalborg, in Danimarca. I post di Luca sono sempre molto divertenti e spassosi, per il modo in cui dipinge i danesi, e in fondo anche gli italiani all’estero come noi.

Bene, passiamo ora alle informazioni pratiche in risposta a Stefano (che mi ha autorizzato a pubblicare).

È vero. Per i primi due anni in Norvegia si pagano le tasse in misura agevolata. Che significa? Faccio il caso più semplice. Dipendente assunto da azienda norvegese. Stipendio annuo lordo (caso ipotetico): 400,000 corone norvegesi (kr).

Parentesi: mi pare di capire che solo in Italia usiamo gli stipendi netti. Tutto il resto del mondo misura gli stipendi in lordo. Questo ci mette in netta difficoltà quando ce ne andiamo a spasso… Chiusa.

La domanda chiave, che a suo tempo mi sono fatto anch’io, che pero’ non avevo nessuno a spiegarmelo, è: su un lordo annuo di, poniamo, 400k corone, quanto poi me ne viene in tasca?

Bene, semplifichiamo. A spanne, vi resteranno in tasca 400,000 – 35%. La percentuale dipende principalmente da:

  • condizione familiare: se siete in solitaria, navigherete verso il 40% di tassazione. Se avete famiglia con figli e moglie a carico, verso il 30%. Sì, in Norvegia, le famiglie numerose sono favorite e non poco. La classe di tassazione, o “Skatteklasse” è uno dei fattori più importanti. Nel mio caso, moglie casalinga e due bimbi piccoli, siamo inquadrati in classe 1, il che abbassa l’imposizione a circa il 33%, ancora senza considerare tutte le detrazioni aggiuntive che si possono presentare.
  • reddito complessivo: se il vostro lordo annuo supera le (circa) 450,000 corone, l’ammontare delle tasse da pagare aumenta. Questo principio di Robin Hood è chiamato Toppskatt (top tax)

Questo documento sul sito del fisco norvegese riassume in breve e in modo semplificato come funziona la tassazione:

http://www.skatteetaten.no/no/Bibliotek/Publikasjoner/Temabrev-fra-Sentralskattekontoret-for-utenlandssaker/Utregning-av-norsk-inntektsskatt–Inntektsaret-2010/

Versione in inglese:

http://www.skatteetaten.no/en/Bibliotek/Publikasjoner/Publications-from-the-Central-Office—Foreign-Tax-Affairs/Calculation-of-Norwegian-income-taxes–income-year-2010/

Poi ci sono tutte le varie detrazioni che bisogna conoscere bene per beneficiarne a pieno. L’ amministrazione fiscale in genere invia a casa un fascicolo con le regole per l’ anno in corso. E comunque, la dichiarazione dei redditi arriva a casa vostra già compilata. Quindi se non avete cose particolari, potete semplicemente inviare un SMS o addirittura ignorare del tutto per confermare la dichiarazione così come vi viene presentata.

Ciò ha il notevole vantaggio di assicurare che tutti paghino effettivamente un minimo “di default”. Anche perché comunque il fisco sa già il vostro conto in banca, il vostro bilancio, l’auto se l’avete, il mutuo, la casa, ecc… altro che privacy.

Veniamo al famoso 10%. Questo è cio’ che ho risposto a Stefano:

Guardati questo documento: http://www.skatteetaten.no/en/Bibliotek/Publikasjoner/Publications-from-the-Central-Office—Foreign-Tax-Affairs/10–Standard-deduction–Income-year-2010/

Per i primi due anni hai diritto a una detrazione “tombale” del 10% sul tuo lordo dalle tasse da pagare (10% standardfradrag).

Se sei assunto da un’azienda norvegese ti scalano gia’ in automatico la quota di tasse dallo stipendio, come in Italia. Usufruendo della detrazione complessiva del 10% (e fino ad un massimo di 40,000 kr) in genere non dovrai pagare nulla in più a fine anno.

Esempio:

Stipendio di 440,000 kr lorde all’anno.
Nette percepite: 280,000 kr.
Quota di imposta scalata dallo stipendio: 160,000 kr.

Ora, mettiamo che a fine anno il fisco dica: “Caro Mario Rossi, mi devi in totale 180,000 kr (ipotizziamo un 40%). Te ne ho già prese 160,000, quindi me ne devi ancora 20,000 kr”.

A questo punto, Mario Rossi dice: “Eh no, io gioco la carta del 10% di standardfradrag – deduzione standard”. Bene. Lo puo’ fare solo per i primi due anni, anche non completi, di residenza fiscale in Norvegia, pero’. Non apro nemmeno la parentesi della residenza perché è un ginepraio.

Ok, a questo punto, Mario Rossi alza gli scudi forza 9 come l’Enterprise. Applica la standardfradrag 10%. Cio’ significa che Mario deve rinunciare a qualsiasi altro tipo di detrazione.

10% di 440,000 sono 44,000 kr. La regola della standardfradrag pero’ permette un massimo di 40,000 kr. Quindi l’ammontare dell’imposta verrà ricalcolata su 440,000 – 40,000 = 400,000 kr. Per il 40% di tassazione ipotizzata prima, avro’ quindi da pagare 160,000 kr, che pero’ corrispondono esattamente a quelle 160,000 che ho già pagato, quindi al fisco non devo più nulla.

Spero di non aver vaneggiato più di tanto.

Curiosità: in realtà “Mario Rossi” in Norvegia non è Mario Rossi, bensì Ola Nordmann. Cioè Ola Nordmann (una cosa tipo Ola lo scandinavo) è il corrispettivo norvegese di quello che noi in italiano indichiamo come il generico sfigato italiano che paga le tasse.

Gridano allo scandalo e votano favorevole?

Veramente non capisco come mai i nostri senatori si scandalizzano. Nella seduta della mattina del 10 giugno 2010 hanno votato a favore della legge scandalo sulle intercettazioni.

164 favorevoli 25 contrari e nessun astenuto.

Qualcuno mi puo’ spiegare allora perché i senatori dell’ opposizione si scandalizzano? Questa legge la devono aver votata anche loro, altrimenti non si spiegherebbero questi numeri.

Vergogna!

La nostra prima volta al Legevakten

Karl Johans Gate

Lo scorso 17 maggio eravamo in giro per i festeggiamenti del “Syttende mai” (17 maggio in norvegese) la festa nazionale norvegese. È stata una festa come sempre molto suggestiva, con molti norvegesi in abito tradizionale.

Abbiamo fatto una passeggiata con i bimbi per il centro, scattando qualche fotografia. Verso le 11 e 30 abbiamo iniziato ad incamminarci verso la destinazione scelta per il pranzo, Artepazza, una pizzeria italiana.

L’orario di apertura è in genere mezzogiorno. I bimbi ormai per il pranzo si sono sintonizzati sull’orario norvegese (11:30), quindi abbiamo avuto cura di trovarci la’ alle 12 in punto, per scoprire che l’apertura quel giorno era alle 12:30. Dopo un po’ di giretti, alle 12:35 era ancora chiuso, e avevamo perso la speranza, visto che all’interno della pizzeria non sembrava esserci nessuno. Mentre eravamo già sulla via del ritorno, la porta improvvisamente si è aperta. I bimbi erano super affamati e stanchi.

Parentesi sulla pizza

La pizza marinara di Artepazza

Mezz’ora dopo stavamo mangiando la nostra (buona, finalmente) pizza. A Oslo è praticamente impossibile mangiare una pizza decente, tranne che in (almeno) questi 4 posti:

Questi sono i posti su cui c’è un consenso più o meno generale sul fatto che facciano una decente pizza italiana, anche se noi non siamo ancora mai stati da Mimmo.

Torniamo al dunque

Finita la pizza, ci concediamo un dolcino e finalmente il primo limoncello da quando siamo a Oslo. Fantastico. Conosciamo quindi Renzo, il proprietario del ristorante, molto gentile. Facciamo due chiacchiere, e scopriamo che lui è qui a Oslo da circa 10 anni.

Mentre parliamo così un po’ del più e del meno, i bimbi corrono in giro per il locale. Ad un certo punto, si sente una botta. Andrea è caduto. Quando si rialza, sanguina copiosamente dal sopracciglio destro. Cerchiamo qualche fazzoletto, ma il taglio è profondo e sanguina troppo.

In quel momento, ci prende un po’ il panico, poi Renzo si offre di accompagnarci con la sua auto al Legevakten (letteralmente, “la guardia medica”), il pronto soccorso. In una decina di minuti siamo lì. Andrea ovviamente piange e si agita. Cerco di calmarlo.

Al pronto soccorso

Nel frattempo la ferita ha smesso di sanguinare. Prendiamo il numero e aspettiamo una decina di minuti. Spieghiamo il problema all’accettazione e aspettiamo ancora. Dopo circa mezz’ora passata a distrarre Andrea in qualsiasi modo possibile, entriamo.

E’ una stanza attrezzata con un lettino operatorio. Dopo qualche minuto entra il dottore. Ci spiegano che servono almeno tre punti. Capiscono che Andrea è un torello e non se ne starà tranquillo a farsi cucire. Il dottore fa preparare una siringa con calmante e anestetico. Mi dicono che probabilmente Andrea dormirà o darà segni di ubriachezza :)

Nel frattempo Andrea ha fatto la cacca. Pit stop improvvisato e l’ infermiera gli fa l’iniezione. Ci dice di stare tranquilli per una decina di minuti, che poi arriverà il dottore.

Mentre siamo da soli, Andrea si ribella violentemente. Vuole scendere dal lettino. Lo tengo in braccio per paura che, essendo un po’ stordito dai tranquillanti, cada a terra. Lui si dimena con forza. Mi dice che vuole scendere. Con timore, lo faccio scendere. Appena due passi, barcolla come ubriaco e cade a terra.

È stato uno dei momenti più orribili da quando sono papà. L’ho visto cadere ma non ho capito se ha sbattuto la testa, mi dava le spalle. Mi butto verso di lui per vedere la ferita. Forse non ha battuto lì, ma sanguina ancora più abbondantemente. Siamo soli. Le infermiere non arriveranno prima di 10 minuti. Cerco di calmarlo ma Andrea è spaventato, agitatissimo e urla. Il sangue gli copre metà della faccia, e gli va anche nell’occhio…

Cerco un pulsante di segnalazione. Vedo un bottone rosso. Lo schiaccio. Dopo un paio di minuti in cui ho tamponato la ferita con circa 800 fazzoletti di carta, arriva un’altra infermiera. Mugugna qualcosa, guarda la ferita e va via. Finalmente, dopo ancora qualche momento, i calmanti addormentano Andrea.

I punti

Mentre ancora dorme, il dottore prova a toccarlo. Si sveglia e urla immediatamente. Allora io e l’infermiera lo teniamo fermo, e il dottore gli sutura la ferita. Io gli sono di fronte. Mi guarda inferocito e sempre più spaventato. Tutti i miei tentativi di calmarlo sono ovviamente inutili.

Finiti i punti, pulito tutto, messo il cerottone, e siamo di nuovo da soli. Lo guardo. L’occhio è gonfio. Mi hanno avvisato che diventerà più gonfio e blu. E’ tutto normale. Cerchiamo di calmarci e rilassarci tutti e due. Andrea è ancora sotto l’effetto dei tranquillanti, e più tardi dormirà profondamente.

Non riesce a camminare. Tengo lui su un braccio, una busta con qualche cosa dentro nell’altro, ed esco. Chiamo un taxi. Saliamo. Qualche minuto e Andrea dorme di nuovo. Arriviamo a casa finalmente. Lo sdraio sul suo letto. Dormirà fino alle 8 di sera. Cena e poi ancora una dormitona fino alla mattina successiva.

Quel giorno, il Re Harald e la Regina Sofia sono venuti a visitare proprio il nostro quartiere, a 50 metri dal nostro appartamento, e mentre loro passavano, con fanfare, bande scolastiche, ecc… Andrea dormiva poverino nel suo letto, stremato dalla brutta esperienza e dai tranquillanti… poverino.

Come è andata a finire…

Una settimana dopo siamo andati dal nostro dottore a togliere finalmente i punti. Anche li’ è stata un po’ sofferta, ma niente al confronto. E siccome è stato così bravo, si è meritato una fantastica ruspa nel suo negozio spacciatore di giocattoli preferito :)

Dobbiamo ancora appendere in camera sua il diploma del Legevakten, che immagino diano a tutti i bambini. Sul suo c’è scritto che “Andrea var flink på Legevakten”. “Andrea è stato molto bravo al pronto soccorso, 17-Maggio-2010”.

L’età dei perché

Pulverheksa, la strega della polvere in norvegese

Pulverheksa, la strega della polvere

Andrea è ormai a pieno nell’ età dei perché. Ha iniziato a chiedere “perché” da circa 6 mesi, prima molto timidamente, poi gradualmente di più. Ora di ogni cosa vuole sapere il “perché” o il “cosa”, cioè perché qualcosa succede oppure che cos’è questo o quello.

Da papà molto orientato alla razionalità e scientificità (dove possibile) devo dire che aspettavo questo momento da diversi anni, ancora prima che Andrea arrivasse. Il fatto che ora lui chieda di ogni cosa è una continua fonte di curiosità, sua ma anche mia, nel capire come funziona il suo apprendimento. Ed è anche un’ opportunità per far viaggiare la fantasia, trovare sempre nuove spiegazioni, che portano poi a nuove domande, nuove spiegazioni, ecc…

Credo sia una delle cose più belle legate all’essere genitori. Accompagnare i propri bimbi nella conoscenza del mondo. Un’altra bellissima esperienza, strettamente collegata, è quella delle storie della buonanotte.

Andrea è sempre stato molto abitudinario nella fase dell’ addormentamento. Ha i suoi libri preferiti, e non è facile introdurne di nuovi. Li rifiuta categoricamente. Bisogna introdurli di soppiatto, leggendo direttamente le storie, senza chiedergli. Poi in genere ascolta sempre con molto piacere, indipendentemente dal tipo di libro o di storia. I suoi preferiti al momento sono Thomas il trenino, Mamma Oca, e Pulverheksa (la strega della polvere, in norvegese).

Ogni tanto provo ad abbandonare il sentiero del libro, raccontando qualche storia improvvisata, inventata al momento. Non sempre il risultato è geniale, comunque in genere Andrea rifiuta categoricamente, dicendo “Papà, non fare così! Non c’è il libroooo!!” :-) E’ fortissimo. Allora ultimamente provo ad enfatizzare molto, cercando di essere più teatrale. Vedo che così lui subito si mette in ascolto, con più curiosità. Qualche volta basta semplicemente ignorare il primo immediato rifiuto.

L’altro giorno gli avevo accennato che il Re e la Regina di Norvegia domani (17 Maggio) visiteranno il nostro quartiere. Partendo da questo, durante il momento del sonnellino pomeridiano, ho cominciato ad improvvisare una storia sul castello del Re. Com’è fatto, le torri, il ponte levatoio, il fossato, l’acqua nel fossato intorno al castello, i coccodrilli che nuotano nell’acqua. Ogni nuovo elemento era per lui incredibilmente interessante. Faceva continuamente domande, tipo “cosa c’è nelle torri?”, “E cosa fanno i coccodrilli?”… Eh, i coccodrilli… Quando arrivano le persone cattive che vogliono entrare nel castello, le guardie le buttano nel fossato, e i coccodrilli se li mangiano.

Appena ho detto “se li mangiano (Gnaaam)”, è stato un turbinare di domande. Ha cominciato a chiedere “cosa fanno le persone?”, “cosa fanno i cattivi?”. Il senso secondo me era: che hanno fatto ‘sti cattivi per essere mangiati dai coccodrilli? Poi me l’ha chiesto 2 o 3 volte ancora, come per avere proprio la conferma. :)

Poi ogni castello che si rispetti ha ovviamente delle stanze segrete, dei sotterranei, e il gioco puo’ continuare all’infinito. Sicuramente riprenderemo questa ambientazione :) Chissà cosa dirà domani del Re e la Regina…

Rottevakt

Il weekend di Andrea e Robbie

Rottevakt di Andrea

La “Rottevakt” è letteralmente la “guardia al ratto”. È una tradizionale attività dell’ asilo di Andrea. Si tratta di ospitare Robbie, il rattone di stoffa modello Ikea, per un fine settimana.

Ogni bambino lo ospita per un intero fine settimana, e il compito, in questo caso dei genitori, è di fare un resoconto delle eccitanti avventure di Robbie insieme ai bimbi, con fotografie e un breve racconto.

Devo dire che ci siamo veramente divertiti a far trastullare Robbie inventando cose da fare per lui e i nostri bimbi. Il tutto cadeva in contemporanea con il 2° compleanno di Giulia, e con l’arrivo a Oslo della nonna Antonietta. Penso che fosse la prima volta di Robbie all’ aeroporto di Oslo

Alla fine del weekend, i genitori trascrivono tutte le avventure di Robbie e allegano qualche fotografia in un libro che viene passato di famiglia in famiglia.

Alla fine dell’anno, in questo libro è trascritta tutta la storia di Robbie, famiglia per famiglia, con tutto quello che ha fatto. È un modo simpatico e creativo per coinvolgere i bambini (e i genitori) nella vita dell’ asilo.

Do you really want to live in Norway?

Davvero volete vivere in Norvegia?

Sicuramente allora vi sarete informati. Vi propongo un articolo che ho appena trovato. L’ho letto ed è abbastanza approfondito. Alcune cose sono messe giù in modo un po’ negativo, ma d’altra parte l’articolo cerca di dissuadervi :-)

Su una cosa sono d’accordo al 100%. Prima di spostarvi, è meglio se avete già in tasca un contratto di lavoro. Altrimenti tutto diventa più difficile.

Buona lettura.

http://mylittlenorway.com/2010/04/do-you-really-want-to-live-in-norway/

Vivere e lavorare in Norvegia: imparare la lingua?

Mi ha scritto Laura da Firenze (a cui ho chiesto il permesso prima di pubblicare la sua lettera). Altri mi hanno scritto chiedendomi più o meno le stesse cose. Anche se purtroppo non ho risposte esaurienti, magari qualche spunto lo si può trovare. Laura scrive:

… per questo sto pensando di trasferirmi per un periodo da quelle parti; vorrei un consiglio da chi vive lì e di sicuro ne sa più di di tutti avendo vissuto in prima persona l’esperienza: la lingua… come si impara?

Penso cercando di usarla il più possibile.

Il “guaio” è che i norvegesi conoscono perfettamente l’inglese
e quindi è facile adagiarsi sull’inglese perché più accessibile, così l’imparare il norvegese non è più una stretta necessità, e va a finire che non lo si impara, oppure ci si mette molto tempo.

ci sono dei corsi lì? qualcuno mi aveva accennato che per gli stranieri ci sono 4 mesi di corso gratuiti, è vero?

Sì. Ci sono corsi gratuiti offerti dallo stato o dalle varie università.

Diverse aziende di una certa dimensione offrono anche dei corsi gratuiti ai propri dipendenti. Puo’ essere una domanda interessante durante un eventuale colloquio con un’azienda norvegese.

Hai qualche sito da consigliarmi per qualche corso?

Non saprei esattamente. Una veloce ricerca mi ha presentato questi:

  • http://www.eldrid.ch/norsk/linker.htm
  • http://www.facebook.com/group.php?gid=5202608375
  • http://www.norsk-kurs.no/

Questo invece è un libro sul norvegese a livello
molto introduttivo:

http://pavei.cappelen.no

L’ultimissima cosa, si trova lavoro? Io sono laureata in Economia e Gestione dei Servizi Turistici, parlo inglese e francese e so usare bene Windows e Mac … non vorrei proprio arrivare e trovarmi col di dietro a terra!

Dipende dal settore. Probabilmente con una laurea in Economia non si dovrebbe faticare a trovare qualcosa. Io lavoro nel settore informatico, e lì, insieme a petrolio, gas, ed energia, non sembrano esserci grossi problemi. La crisi c’è anche in Norvegia comunque. Magari abbastanza marginale, pero c’è.

Comunque è difficile darti una risposta esauriente. Ci vorrebbe la sfera di cristallo.