L’età dei perché



Pulverheksa, la strega della polvere in norvegese

Pulverheksa, la strega della polvere

Andrea è ormai a pieno nell’ età dei perché. Ha iniziato a chiedere “perché” da circa 6 mesi, prima molto timidamente, poi gradualmente di più. Ora di ogni cosa vuole sapere il “perché” o il “cosa”, cioè perché qualcosa succede oppure che cos’è questo o quello.

Da papà molto orientato alla razionalità e scientificità (dove possibile) devo dire che aspettavo questo momento da diversi anni, ancora prima che Andrea arrivasse. Il fatto che ora lui chieda di ogni cosa è una continua fonte di curiosità, sua ma anche mia, nel capire come funziona il suo apprendimento. Ed è anche un’ opportunità per far viaggiare la fantasia, trovare sempre nuove spiegazioni, che portano poi a nuove domande, nuove spiegazioni, ecc…

Credo sia una delle cose più belle legate all’essere genitori. Accompagnare i propri bimbi nella conoscenza del mondo. Un’altra bellissima esperienza, strettamente collegata, è quella delle storie della buonanotte.

Andrea è sempre stato molto abitudinario nella fase dell’ addormentamento. Ha i suoi libri preferiti, e non è facile introdurne di nuovi. Li rifiuta categoricamente. Bisogna introdurli di soppiatto, leggendo direttamente le storie, senza chiedergli. Poi in genere ascolta sempre con molto piacere, indipendentemente dal tipo di libro o di storia. I suoi preferiti al momento sono Thomas il trenino, Mamma Oca, e Pulverheksa (la strega della polvere, in norvegese).

Ogni tanto provo ad abbandonare il sentiero del libro, raccontando qualche storia improvvisata, inventata al momento. Non sempre il risultato è geniale, comunque in genere Andrea rifiuta categoricamente, dicendo “Papà, non fare così! Non c’è il libroooo!!” :-) E’ fortissimo. Allora ultimamente provo ad enfatizzare molto, cercando di essere più teatrale. Vedo che così lui subito si mette in ascolto, con più curiosità. Qualche volta basta semplicemente ignorare il primo immediato rifiuto.

L’altro giorno gli avevo accennato che il Re e la Regina di Norvegia domani (17 Maggio) visiteranno il nostro quartiere. Partendo da questo, durante il momento del sonnellino pomeridiano, ho cominciato ad improvvisare una storia sul castello del Re. Com’è fatto, le torri, il ponte levatoio, il fossato, l’acqua nel fossato intorno al castello, i coccodrilli che nuotano nell’acqua. Ogni nuovo elemento era per lui incredibilmente interessante. Faceva continuamente domande, tipo “cosa c’è nelle torri?”, “E cosa fanno i coccodrilli?”… Eh, i coccodrilli… Quando arrivano le persone cattive che vogliono entrare nel castello, le guardie le buttano nel fossato, e i coccodrilli se li mangiano.

Appena ho detto “se li mangiano (Gnaaam)”, è stato un turbinare di domande. Ha cominciato a chiedere “cosa fanno le persone?”, “cosa fanno i cattivi?”. Il senso secondo me era: che hanno fatto ‘sti cattivi per essere mangiati dai coccodrilli? Poi me l’ha chiesto 2 o 3 volte ancora, come per avere proprio la conferma. :)

Poi ogni castello che si rispetti ha ovviamente delle stanze segrete, dei sotterranei, e il gioco puo’ continuare all’infinito. Sicuramente riprenderemo questa ambientazione :) Chissà cosa dirà domani del Re e la Regina…

Comments

  1. Si, è fantastico ascoltare i suoi ragionamenti.
    Esempio di qualche settimana fa.
    Ho comprato ai bimbi una radio con lettore CD e un cd con musiche per la notte. Appena lo mette e accende per ascoltarlo, dice: “no, questo non va, è scarico”
    Solo perchè la musica è molto lenta. :-D
    E’ veramente divertente a volte, dovrei scrivere tutto quello che dice.

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  2. con il senno di poi, pensate che le fiabe dei fratelli grimm siano troppo violente (anche le versioni addolcite e romanzate x bsmbini, non i manoscritti originali!) oppure sono io che sono paranoica?

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  3. Per i bimbi noi non mettiamo la televisione ma solo film scelti. Cosimo ha deciso di fargli vedere Monster (Andrea lo chiama “il film delle porte”). La prima volta, se lo hai visto almeno all’inizio, si è spaventato, copriva gli occhi e allo stesso tempo voleva vedere. Non ha voluto fermare il film e, anzi, è diventato il suo preferito. Lo guarda quasi tutti i giorni senza stancarsi.

    Questo mi ha provato che quello che ha scritto Steiner molti e molti anni fa è giusto.

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