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DSLR e il gruppo 365

Bene, sono da oggi ufficialmente alla ricerca di una fotocamera digitale. Da quando mi sono iscritto al gruppo di fotografia 365 su My Opera, una foto al giorno per un anno, sto iniziando a guardarmi in giro un po’ più attentamente, alla continua ricerca di qualche particolare o paesaggio interessante da fotografare.

Direi no alle compatte, perché a quel punto sarebbe sufficiente il cellulare. Punterei su una reflex digitale economica o medio-economica, magari un modello usato, con almeno un paio di buone lenti, nuove. Su ebay ci sono offerte decenti, sembra.

Accetto consigli.

P.S.: per i curiosi, questa è la fotografia che ha inaugurato il mio album su 365.

Missione Atlantis

Ecco alcune delle più belle foto che ho visto:

http://www.sacbee.com/static/weblogs/photos/2009/05/022331.html#more

15 anni di Opera

15 anni di Opera

Terremoto in Abruzzo

Visto da qui è ancora più terribile.
È impossibile prevedere i terremoti, e siamo d’accordo.
Ma questo?

http://www.corriere.it/cronache/09_aprile_01/terremoto_psicosi_fbd94050-1e82-11de-9011-00144f02aabc.shtml

Penso a chi ha perso tutto.

Andrea cresce…

Nell’ultimo post ho scritto di asili perché abbiamo appena fatto la richiesta di iscrizione all’asilo per Andrea. Probabilmente gli sarà assegnato un posto a settembre. Staremo a vedere.

Intanto Andrea cresce e il suo cervello elabora sempre di più. :-)

Ora riconosce le stazioni della metropolitana, e sa anticiparne i nomi. Conosce diversi libri a memoria, buona parte dell’alfabeto e dei numeri. Ha un’ottima memoria fotografica, occhio e orecchio fino. Inventa anche molti giochi di fantasia.

Quando andiamo a fare la spesa, lui ha le sue preferenze ormai. C’è una particolare marca di biscotti di cui la scatola di cartone è fatta in modo da essere riutilizzata come automobile, con le ruote, il parabrezza, i fanali, … Lui ormai vuole solo quelle, ce ne sono diversi modelli. I biscotti nella scatola sono fatti a forma di alfabeto. Quindi ogni mattina ci divertiamo a “imparare” le lettere dell’alfabeto mangiando biscotti a colazione…

Quando un biscotto è rotto, lui dice “K rotta”, oppure “T, Tamara, rotta”.

Bravissimo!

Asili (barnehage) a Oslo

Qui a Oslo gli asili sono importantissimi. La battaglia per un posto in asilo è uno degli argomenti di discussione più gettonati. I genitori norvegesi prenotano un posto per il loro bambino appena dopo la nascita. Dopo l’anno di diritto di maternità, il bambino è subito avviato all’asilo.

I criteri di assegnazione dei posti sono cambiati diverse volte negli ultimi 2 anni. Ora vengono assegnati principalmente in base all’età del bambino. Più “vecchio” è, più ha priorità nel vedersi appioppato un posto.

Ad Oslo ci sono diversi tipi di asilo:

  • kommune barnehage
  • privat barnehage
  • kanvas barnehage
  • barnepark
  • åpen barnehage

dove “barn” significa bambino, e “hage” significa giardino. Giardino d’infanzia. I “kommune” barnehage sono gli asili comunali, direttamente gestiti dal comune di Oslo. I “privat” barnehage sono guarda caso gestiti da privati cittadini o famiglie. I “kanvas” barnehage sono un tipo speciale di asili accessibili soltanto alle famiglie che sono parte del kanvas, una specie di associazione privata. Di questi non ho capito molto devo dire.

Poi ci sono gli åpen barnehage, cioè gli asili aperti. Significa che i bambini non possono essere lasciati lì da soli, ma i genitori devono stare insieme ai propri bimbi per un tempo in genere limitato a qualche ora al giorno. Per questo motivo di solito sono utilizzati da famiglie con bimbi già grandi, dai 3 ai 5 anni.
I barnepark in teoria sono la stessa cosa degli åpen barnehage, almeno credo.

Ne avevo già parlato, di posti in asilo per tutti i bambini non ce ne sono. I governi norvegesi sono da tempo impegnati per garantire un posto ad ogni famiglia. Per questo motivo, se il proprio bimbo rimane senza posto, si ha diritto ad un sussidio mensile, il “kontantstøtte”. Si ha diritto a questo sussidio anche se nella propria famiglia, ad esempio la nostra, il papà lavora e la mamma cura casa e figli. Il kontantstøtte è di circa 3300 NOK al mese per figlio, che sono circa 350 euro al mese. Viene corrisposto dallo stato ogni mese a partire dal 1° anno di età fino al compimento del 3° anno.

Poi non c’è da meravigliarsi se la Norvegia ha indice di fertilità 2.0 mentre l’Italia 1.2 o giù di lì.

Nessun commento possibile… o sì?

http://italiadallestero.info/archives/3889

1 ora di pausa caffé? Si rifiutano?

Ma andate a zappare la terra, va…

Pillole di curiosità su Oslo e sulla Norvegia – n. 2

Una delle cose che più mi ha colpito quando sono venuto a vivere qui a Oslo è la spettacolare presenza di bambini e passeggini.

Durante la settimana ma soprattutto nel fine settimana, orde di genitori con i loro bimbi, con e senza passeggini, assaltano la città. Poi ho capito il perché. Qui in Norvegia c’è una forte politica di aiuti alle famiglie, di cui ho parlato in alcune “puntate” passate.

Vado pero’ alla curiosità.

Non è raro vedere come al di fuori dei locali pubblici, soprattutto in centro, ma anche in zone piuttosto “trendy” e piene di pub/ristoranti/ecc.. come Grünerløkka, i passeggini vengono lasciati al di fuori dei locali.

Durante le mie prime passeggiate a Oslo, Novembre-Dicembre 2007, guardavo con sorpresa a questo fatto. Soprattutto considerando che i bambini restavano dentro ai passeggini! Sì, esatto, al freddo e fuori dai locali, anche con -10°C.

Mi son detto: “ma qua sono pazzi?”

In realtà la cosa ha, come sempre, alcuni aspetti “praktisk”. Se c’è la neve fuori, portare dentro i passeggini, a parte che non ci si sta, si fa un lago di fango. Altra ragione che i norvegesi sottolineano spesso, è che si dorme meglio al fresco!. Molti, anche a casa propria, usano mettere i bambini piccoli di fuori in balcone a dormire, anche con freddo polare o durante una nevicata.

A me hanno raccontato che lo fanno anche nelle Svalbard, dove la temperatura scende anche a -25°C e più. Pazzesco!

Pillole di curiosità su Oslo e sulla Norvegia – n. 1

In Norvegia, e’ considerato “normale”, tanto che molti lo fanno,
indossare i calzini sopra i pantaloni, cioè con i pantaloni
dentro i calzini, come se fossero stivali.

Questo sia d’estate che d’inverno, indifferentemente.
D’inverno c’è la tendenza, soprattutto da parte delle giovani norvegesi, ad indossare stivaloni da pesca. Giuro. Quelli di plasticona da pescatore.

I ciclisti adottano una singolare variante, indossando un solo
calzino sotto e l’altro sopra. (Ovviamente :-) il calzino che
viene indossato sopra è quello destro, per evitare che i pantaloni
vadano a incastrarsi, o semplicemente diano fastidio, toccando
la catena della bicicletta.

I norvegesi sono un popolo molto “praktisk”, pratico.