Italian Perl Workshop – Day 2



È stata una giornata impegnativa.

Iniziata con me che cercavo disperatamente di finire la mia presentazione.
Continuata con l’estrazione a sorte in cui abbiamo assegnato un wii.

Subito dopo i colloqui con i candidati che avevano superato le selezioni.
Devo dire che abbiamo ricevuto un sacco di candidature, e purtroppo non c’è stato nemmeno tempo per tutti. In tutta la giornata io e le due ragazze del “personale” abbiamo tenuto 7-8 colloqui. Abbastanza pesante devo dire.

A metà dei colloqui, ho sospeso per dare (questa volta sì), la mia presentazione tecnica, sulla scalabilità, che cercherò di pubblicare quanto prima per tutti quelli che me l’hanno chiesto.

La presentazione era un po’ lunga, ma organizzata in diverse parti indipendenti, di difficoltà diversa, in modo da poter “tarare” la presentazione poi in base alla risposta del “pubblico”. Diciamo che era un po’ troppo spinta, nel senso che nessuno aveva ad esempio esperienza di repliche di database. Comunque, è stato in ogni caso molto interessante anche per me…

Subito dopo sono dovuto scappare via per continuare i colloqui. Alla fine abbiamo finito verso le 7, 7 e mezza. Ora sono cotto. Tra poco (le 3 e 30) mi devo tirare su per andare a prendere l’aereo a Pisa alle 6:15. Saremo a Torp alle 9.

Italian Perl Workshop 2008 – Day 1

È appena finita la mia presentazione su Opera. È un caso strano, fanno presentare a me, che notoriamente ho un’esperienza decennale in presentazioni brillanti :), un’azienda così…

Comunque, dal mio punto di vista, è stato un grande successo. Sono riuscito a tenere sveglie almeno 50 persone per 15 minuti. Un successo!

Ci sono state anche molte risate! È sorprendente perchè:

  • era una presentazione aziendale
  • non ho passato metà del tempo a fare mmmhh, aaahhh, mmmhhh….
  • qualcuno si è anche divertito
  • c’è più di qualcuno che neanche conosceva Opera.

Comunque è stata un’esperienza emozionante e alla fine divertente.

Opera, il browser assoluto

Andrea dalla fisioterapista

L’altro giorno siamo andati tutti al cosiddetto Barnevern, ovvero l’ ufficio del “Child welfare”. È vicinissimo a casa nostra, c’è un piano di un edificio completamente dedicato ai bambini.

Uno degli uffici è una specie di palestra per bambini, piena di giochi e attrezzi vari, macchinine per aiutare a camminare, cerchietti, tappetoni, di tutto un po’. Si tratta dell’ “ambulatorio” (ma ambulatorio è un termine che sa troppo di italiano) di Bente, la fisioterapista.

Bente mi aveva chiamato il giorno prima, su richiesta della nostra helsesøster, letteralmente la “sorella della salute”, cioè la persona che ci segue all’ Helsestasjon.

Insomma Bente ha osservato attentamente come Andrea cammina, i piedi, le gambe, l’ossatura, …, ed ha concluso che è completamente normale. Ha un po’ le ossa delle anche rivolte verso l’interno. Questo è il motivo per cui ogni tanto appoggia i piedi sul lato interno. Il fatto che spesso cammina o corre in punta di piedi è normale. Insomma non è necessario nessun tipo di correzione. “La natura farà il suo corso” fino al 5°-6° anno. In quel periodo ci sarà una sorta di “assestamento” dello scheletro.

È bello vedere che le persone che si prendono cura dei nostri bimbi ci spiegano tutto nei dettagli, ascoltano le tue domande, non ti mettono fretta, soprattutto non cercano di “correre” per andarsene via o per passare al prossimo…

Poi Andrea è così simpatico quando c’è qualcuno che gli parla in norvegese. Ride e scherza così spontaneamente. :)

Preciso che la visita dalla fisioterapista è stata consigliata dalla nostra helsesøster, ma in ogni caso è completamente gratuita, in base al Barnevern di cui sopra. Un applauso per la parola gratuita!

Giornata difficile

Ieri sono rimasto a casa per aiutare Tamara con i bimbi, visto che avevano tutti raffreddore e influenza probabilmente.

La legge norvegese permette ai padri e alle madri alcuni giorni di ferie pagati quando qualcuno dei figli, oppure il genitore che se ne prende cura, è ammalato.

È stata una delle giornate più impegnative e stressanti. I bambini avevano le paturnie continuate, pianti isterici per ore. Probabilmente è anche per colpa del raffreddore, che rende tutti deboli, stanchi e fastidiosi.

Comunque… è molto più rilassante andare a lavorare. :)

Addio iTunes Music Store…

Ho trovato cio’ che fa per me. È un sito dove è possibile acquistare musica principalmente in MP3, qualcosa ancora WMA con DRM, ma ormai il DRM sta morendo dappertutto. Boicottate l’iTunes music store, e (se acquistate musica) andate a comprarvi i CD economici o se volete tutto subito, c’è 7digital.com.

Io mi sono appena accattato questo.

Ritorno a casa

dove “casa” è quella di Oslo in questo caso. Sabato pomeriggio siamo ritornati in Norvegia, con un volo diretto da Venezia, con papà, mamma, Andrea, Giulia ed Ercole.

È stata un’avventura decisamente ai limiti del paranormale. La mattina a Venezia siamo stati “vittime” di una sindrome da stress da code aeroportuali. Potete immaginarvi il viaggiare con due bambini, un passeggino doppio, un gatto in gabbia, 2 valigie, uno zaino, zainetto dei bimbi, pannolini, cuccietti, borsa del pranzo. Una carovana viaggiante.

E meno male che non abbiamo portato quasi nulla per noi di vestiario e quant’altro.
Comunque… ce l’abbiamo fatta. E siamo riusciti a partire con il nuovo documento per l’espatrio di Giulia, fatto in Questura a tempo di record (tipo 3-4 giorni).

La Norvegia ci ha accolto direi bene. Ecco la “fredda cronaca”.

Arrivati in aeroporto a Oslo, la carovana scende dall’aereo. Andiamo a “claimare” i bagagli e qui la prima amara sorpresa. Sì. Purtroppo. Si tratta della nostra veterana valigia rigida. Tenuta ancora insieme, ma sfondata in più punti.
Altra sorpresa, non si trova il passeggino doppio. Non dico PGT (panico totale globale) ma poco ci manca.

Per farla breve, il passeggino l’ho trovato in fondo all’ultimo nastro bagagli. Per la valigia, ormai privo di speranza, vado a denunciare il fatto all’ “Arrival Service” della SAS. La tipa mi fa: “Vuole una valigia nuova di quelle che abbiamo qui, oppure vuole andarsela a comprare lei in negozio, le facciamo un buono?”.

“Eehh??”

Vabe’, alla fine ci hanno omaggiato di una Samsonite rigida circa il doppio più grande di quella che avevamo, avuta da Tamara con i punti della benzina. Comunque un’onesta valigia lavoratrice… :)

Stanchi del viaggio, abbiamo optato per un taxi dall’aeroporto a casa.
Ecco, se volete un consiglio: MAI PRENDERE UN TAXI DALL’AEROPORTO. Non è stato onesto. Mi aveva detto una cifra alla partenza e poi mi ha sparato di più alla fine, facendo finta di non sapermi parlare in inglese.

Costo del taxi: 1480 NOK, circa 170 €

Svalbard

Recentemente Edoardo e Luca ci sono stati, in occasione dell’eclisse totale di Sole. E tra l’altro, anche lì era pieno di italiani (?). C’era anche Claudio, che come sempre ha fatto delle bellissime fotografie.

Eccole qui.

Siamo di nuovo in Italia

Contrariamente alle fosche previsioni, siamo riusciti (legalmente) a ritornare in Italia con Giulia al seguito. Ora in fretta e furia prepareremo i documenti necessari al ritorno.

Il Consolato italiano a Oslo mi ha fornito informazioni completamente sbagliate, facendomi perdere tempo e giornate lavorative per inseguire esigenze burocratiche inesistenti. Nonostante il loro contributo, siamo in Italia e contiamo di tornare in Norvegia a fine mese.

Comunicazione di servizio. A tutti quelli che stanno leggendo in tempo utile: contattatemi per posta elettronica per incontrarci. Il mio cellulare italiano non è più operativo. Ci sono un sacco di cose di cui parlare! :)

Stiamo freschi

Sicuramente qui a Oslo stiamo freschi.

È più o meno 10 giorni, forse anche più, che abbiamo pioggia, qualche temporale, poi sole per un po’ e via così.

La media della temperatura è 15-16°C.
Stamattina siamo a 13-14°C.