Trasporti pubblici a Oslo

Visto che l’anonimo ha chiesto informazioni, stavo guardando la pagina che riassume tutti i prezzi dei biglietti, tessere, giornaliere e quotidiane.

In generale, i bimbi pagano sempre metà prezzo.
Passeggini e sci, sì, gli sci per sciare, gratis.
Biciclette e cani pagano come i bambini.

Un biglietto singolo, valido per 1 ora dalla timbratura, costa 30 NOK se acquistato sul bus/tram, mentre 22 NOK se acquistato prima (circa 3,8 e 2,8 €)

Un biglietto giornaliero, valido 24 ore dalla timbratura, qualsiasi mezzo, bus, tram o metro, costa 60 NOK.

Un settimanale, valido comunque e dovunque per 24*7 ore, 210 NOK.

Come ho gia’ detto, conviene la flexikort, che invece consente 8 viaggi, ciascuno valido per 1 ora dalla timbratura, su qualsiasi mezzo. Costa 160 NOK.

Dicevo. Guardavo questi prezzi, quando ho visto un filmato in flash che spiega come funziona il SIS, il fantomatico sistema delle segnalazioni degli orari-ritardi.

Guardiamocelo, e poi spediamolo per mail a qualche parlamentare italiano.

Mezzi di trasporto alternativi

Ho gia’ parlato varie volte dei mezzi pubblici ad Oslo. La situazione è fantascientifica, come i prezzi d’altra parte. In caso non lo sappiate, funziona tutto alla perfezione. Diciamo quasi alla perfezione. Un abbonamento ordinario mensile ai mezzi pubblici costa 720 NOK, quindi circa novanta euri.

La settimana scorsa, quindi, ho fatto un investimento. Mi sono comprato una bicicletta. Una delle piu’ economiche, un rimasuglio, un modello serie 2007.
Costo 2999 NOK.

Tra l’altro, qui a Oslo non esistono biciclette normali. Solo bici ultra fighe con cambio a ottomila rapporti, forcelle ammortizzate, eccetera eccetera. Comunque, l’investimento consisterebbe nel fatto che circa 4/5 mesi di bicicletta “ripagano” l’abbonamento ai mezzi pubblici.

Nel frattempo, posso andare a lavorare in bicicletta per i parchi di Oslo, e così facendo posso anche fare un po’ di sano e costante esercizio fisico.

Posta!

Stamattina abbiamo ricevuto, indovinate da chi?, un fantastico pacco postale dall’Italia, con dentro ogni ben di Dio. Nello specifico, prosciutto San Daniele, formaggio Montasio, soppresse, pancetta, provola affumicata, cioccolate di ogni tipo, e chi piu’ ne ha, piu’ ne metta…

Mi sa che ingrasseremo un po’ in questo periodo. Pazienza.

Passeggiata al parco

Sabato mattina siamo stati tutti quanti all’ Akerselva Miljøparken, qualcosa tipo “parco ambientale dell’Akerselva”. Abbiamo la fortuna di avere questo grande parco, che taglia gran parte di Oslo in senso verticale, giusto sotto casa.

È pieno di gente che corre, passeggia o va in bicicletta, ed è veramente molto rilassante. Non c’è traffico vicino, è molto silenzioso, a parte anatre, germani e uccellini vari…

All’ interno del parco ci sono anche vari asili e giardini ricreativi per bambini. Sembra un po’ di stare in mezzo alla natura, e non in mezzo alla capitale della Norvegia. Ora è un po’ spoglio, ma la primavera non tarderà ad arrivare.

Cercando un po’ su internet, ho trovato una guida turistica del comune di Oslo [PDF]. E le nostre fotografie.

Ecografia al fagiolone

Giovedì pomeriggio alle 16 avevamo appuntamento per un’ecografia (Ultrasound exam, nel caso vi servisse) all’ospedale. Ormai anche Tamara si ricorda come si fa ad arrivarci. Metro 4 o 5 fino a Forskningsparken e tram 17 o 18 fino a Ullevål.

Arrivati la in perfetto orario, abbiamo trovato tutto chiuso. Ma era solo l’entrata sbagliata. Tra l’altro abbiamo trovato anche un ascensore con i piani 0, -1 e -2. Il piano zero pero’ era un “finto piano”, solo un passaggio tra 1 e -1. Che finezza… :-)

Abbiamo atteso circa 20 minuti per l’esame, faceva un caldo terrificante. Consiglio per chi venga a Oslo in inverno. Non portatevi maglioni polari, perché non servono. Piuttosto pensate a magliette cipolla-mente sovrapponibili.

Tempo dell’ecografia: 5 minuti. Il dottore è stato veramente cordiale e simpatico. Per fortuna l’ho avvisato per tempo di non dirci il sesso del fagiolone…
Avevo come la sensazione che stesse per dire qualcosa tipo: “Che bella questa bambina! Cresce bene!”.

Comunque tutto perfetto. Il bimbo cresce bene ed è bello vispo, come il primo! Dopo l’esame abbiamo fatto merendina.

Relax

Ultimamente sono abbastanza “preso”, mi è difficile sproloquiare sul blog.
Quindi per stasera mi limito a passarvi questo link a una pubblicità.

Aprite la finestra a pieno schermo. Se usate un browser decente, premendo F11 dovrebbe funzionare. Anche se “clicca qui” non si dice, ora cliccate qui.

Oggi pomeriggio Tamara ha fatto un’altra visita, con ecografia questa volta, per verificare la crescita del bimbo e le dimensioni della pancia. Tutto risulta perfettamente in ordine. Ci dicono che il nuovo fagiolone sarà a termine esattamente di 3 chili e 2, come il primo fagiolone… :-)

Burocrazia in Norvegia

Visto che si parla di burocrazia in Spagna e in Italia, parliamo di burocrazia anche noi!

Il 15 febbraio sono tornato qui a Oslo con mia moglie e mio figlio. Finalmente ci siamo riuniti e ora viviamo insieme in un ameno quartiere di casoni. Una o due settimane dopo, intorno al 22-24 di febbraio, ci siamo presentati all’ufficio stranieri per i permessi di soggiorno per Tamara e Andrea e per la registrazione al folkregisteret, altresì detto anagrafe.

Arriviamo all’ufficio. Apertura dalle 9 alle 15, orario continuato. Qui un po’ tutto è ad orario continuato. È veramente difficile trovare chiuso per pranzo. Prendiamo il biglietto. Ci sono tre sportelli: anagrafe/tasse, polizia e arbeid. Siccome sono italiano, prendo 2 biglietti, sia per le tasse, che per la polizia.

La coda dura 2 minuti. Parlo con la signora per la registrazione all’anagrafe. Mi chiede i permessi di soggiorno.

– Mah, veramente… mi avevano detto che avrei potuto ritirare tutto qui…
– Eh, no, i permessi di soggiorno li puo’ ritirare all’ufficio immigrazione della Polizia, non qui.
– Quindi come faccio ora? Devo andare la’ e poi tornare qui?
– Guardi, provi a parlare con la collega all’altro sportello, poi torni qui.

Ci spostiamo all’altra coda. Avendo preso già il biglietto, abbiamo aspettato tipo 10-15 minuti. Spiego il tutto alla signorina.

– … Sì, pero’ purtroppo i permessi si possono ritirare solo all’ufficio immigrazione. Comunque, le scrivo un biglietto. Con questo lei va all’immigrazione, senza fare la coda, e le danno i permessi. Ora puo’ tornare dalla collega e fare la registrazione all’anagrafe.

E io avevo già i sudori: “Ma devo prendere un altro biglietto per la coda?”

– No, no, le trasferisco il numero all’altro sportello. Vada vada.

Cosa??? Come???. È possibile trasferire un numero di biglietto da uno sportello all’altro??? Senza rifare la coda????

Perché nessuno in 33 anni me l’ha mai detto? E soprattutto, perché non andate a spiegarglielo anche in Italia che si puo’ fare?

In 2 minuti ho finito il tutto. Oggi è il 9 marzo. I documenti sono arrivati per posta sabato primo marzo. La registrazione è stata fatta il 28 febbraio. La burocrazia norvegese è troppo lenta :-)

Poi siamo andati all’immigrazione, in Storgata, per ritirare i permessi. Lì grazie al biglietto magico, non abbiamo dovuto fare la coda, e fortunatamente, perché c’era una marea di gente, ma le cose sono andate per le lunghe, tipo mezz’ora…

Motivo? Me l’ha spiegato la ragazza allo sportello. I permessi, che dovevano già essere pronti, non lo erano. Quindi li hanno fatti in quel momento.
Ritirandoli, con occhio da faìna, ho notato che la data di nascita di Andrea era sbagliata… Gliel’ho fatto notare. Si sono scusati. “Guardi, non voglio farla aspettare ancora, glielo spediamo per posta, ok?”.

“Ok!!”

P.S.: per chi vuole giocarsi i numeri al lotto, la data di nascita sbagliata era il 13/10/2004, quindi 13,10,4, o 13,10,20,4, come volete.

13, Sant’Antonio
10, ‘E fasule
4, ‘O puorco

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Spese del sabato mattina

Stamattina siamo andati a fare un po’ di spese…
Fino ad ora non ero ancora andato in farmacia, ed effettivamente è un problema capire come chiamare le cose. Per esempio, “fialetta del ferro”. Mi è venuto “liquid iron”.
Contenitore per le urine: “urin sample ….”. Soluzione fisiologica: “Physiological solution”. :-)

In realtà in norvegese è tutto molto più semplice, tipo:
Soluzione fisiologica: “saltvann” (acqua salata)
Fialetta del ferro: “jern” (ferro)

Siamo andati a fare la spesa al supermercato sotto casa.
Eravamo in coda alla cassa, che un impiegato del Rimi (il supermercato) ha visto Tamara, il pancione e Andrea e ci ha aperto una cassa apposta per noi. Poi appena abbiamo finito di scontrinare e pagare, ha richiuso la cassa ed è andato a fare altre cose. Sarà stato un caso, come sempre?

Poi un giro dal fornaio, comprato il pane alle olive (olivenbrød). Molto buono, appena sfornato. L’unica cosa è che è un po’ poco lievitato secondo me. La mollica è un po’ “massiccia”.

Infine, per calmare il bisogno di cibo italiano, olive taggiasche e bresaola al famoso negozio che ha tutto italiano, con una concessione alle bonta’ norvegesi con lo Stavanger Skinke, il prosciutto di Stavanger, una cosa a metà tra il praga e la porchetta. Buono!

Tornati a casa, il pancione di Tamara mi ha fatto tornare indietro nel “negozio italiano” a prendere un panino, già adocchiato la prima volta, fatto con pane pugliese, sì!, lattuga, pomodoro, prosciutto crudo di parma e formaggio brie. Devo dire che era un po’ che non mangiavo un panino così buono…

Altre novità varie: giovedì sera siamo andati a cenare in uno dei posti italiani più famosi ad Oslo, almeno secondo alcune guide, “Amundsen & Nobile”, dove lavora la nostra amica Clara. Andrea si è divertito e ha dato spettacolo, bisognera’ tornarci. :-)

Prima lettera norvegese per Andrea

Oggi è arrivata per posta la prima lettera norvegese per Andrea. Sulla busta c’era proprio scritto Andrea Streppone c/o Cosimo Streppone, Nydalen bla bla bla, Oslo.

È arrivata dalla Politiet, la polizia di Oslo, ma niente paura, è soltanto per recapitargli il suo permessino di soggiorno, valido fino al novembre 2012.

Chissà dove saremo nel 2012…

Di nuovo in pista!

Puntuali come faìne, i faccini della Get sono arrivati per consegnarmi la scatola delle meraviglie, con il solito anonimo modem Motorola, per la cronaca modello SB5101E.

Dopo varie bastonate, sputi pugni e calci, sono riuscito a farlo funzionare. Per ora c’è solo la connessione ethernet, poi vedremo se mettere anche un access point wireless, visto che il tavolo è minimo, e l’armamentario ne occupa buona parte.

Stavo pensando magari di fissare il modem e l’eventuale access point sotto al piano del tavolo…

Vabe’, comunque l’abbonamento che ho fatto è il medio (taglia L), che viaggia a 6,5 Mbit/s. Il più figo è l’ Extreme, che va a 26 (!) Mbit/s, ma per quello si spendono circa 85 euri al mese…

Ho fatto subito la prova della velocità, e questo è il risultato.