Tutti tranquilli, ancora nulla…

Visto che ancora non è successo niente, rilassatevi con qualche video di Andrea… :-) Ciao!

Seconda “finta”

Siamo alla seconda “finta” del nostro bimbo. Ormai manca pochissimo, massimo 2/3 giorni crediamo. Oggi è stata una giornata molto piena, a cominciare da stamattina, in cui mamma ha avuto alcune contrazioni dolorose che ci hanno fatto scappare all’ospedale.

Poi siamo stati lì quasi tutto il giorno, aspettando… ma niente. Mamma e Andrea si sono fatti una bella dormitona e verso le 5 abbiamo deciso di tornarcene a casa.
Abbiamo fatto molte foto, e devo dire, non conosco molti reparti maternità, ma non farei fatica a credere che l’ABC ad Ullevål sia uno dei migliori nel mondo. Comunque aspettiamo, non si sa mai… :-)

Per finire con una cosa spettacolare, un controllo di biglietti sulla T-bane, la metro. È incredibile! A metà tragitto tra Nationaltheatret e Stortinget, il treno ha rallentato fino quasi a fermarsi. La vocina diceva qualcosa in norvegese. In mezzo alla frase abbiamo captato “Billettkontrol”.

Fermati a Stortinget, da ogni porta della metro è entrato un controllore. Praticamente un’azione fulminea e coordinata. Uno di loro ci ha controllato il biglietto. Intanto quelli che scendevano lì, sono stati controllati da una schiera di guardie e controllori fermi alle uscite della stazione.

Il tutto non è durato più di 30 secondi. Una cosa fantastica. Senza nessuna perdita di tempo. Perché non succede così dappertutto?

Troppe altre cose per raccontarle tutte. L’ultima: la nostra stanza all’ospedale è stata “riservata” per noi. Abbiamo potuto lasciare lì le borse con il necessario per mamma e bimbo. L’ostetrica di turno ci ha portato delle etichette adesive da apporre sui nostri bagagli. Sì, come in aeroporto! Ci ha detto che avrebbero spostato i bagagli in una stanza apposita, per non lasciarli incustoditi nelle stanze del parto. Per questo li etichettano.

Norvegia, Norvegia…

Giornatona

Davvero oggi è stata una giornata particolare.

Prima di tutto, ero in ansia per l’attesa della chiamata al cellulare tipo “Oddio sta nascendo, corri…” che invece non è arrivata.

Poi, perché avevamo la visita all’ospedale oggi pomeriggio, che è andata benissimo, come sempre.

Poi, perché era tempo bellissimo. Sole da spacc… Sole. :-)

Poi, perché stamattina, io e altri “padri” norvegesi ed europei, in qualità di “campione rappresentativo”, siamo stati intervistati da una giornalista di un quotidiano locale in merito alla nostra esperienza di padre.

Per finire, durante il pranzo, si è venuto a sedere di fronte a me “Lui”, il MegaPresidente-CEO. Abbiamo chiacchierato per una mezz’oretta, in cui essenzialmente “Lui” si è informato su cosa sto lavorando. Il bello è che questa persona è davvero alla mano, gentile e ascolta quello che hai da dire. Sembra impossibile, eh? Un mega dirigente che in mensa parla con un mini tecnico.

La giornata è finita in bellezza con un bel po’ di gioco e poi con la messa a letto di Andrea…

Ancora niente…

Ancora nulla, ed il 15 aprile è passato. Niente Espen?
Vedremo… aspettiamo che il piccolo voglia veramente decidersi.
Ormai è quasi luna piena… :-)

La prima “finta”

Come è successo circa 1 anno e mezzo fa con Andrea, anche il nuovo bimbo oggi ha fatto la “finta”. Ci ha fatto credere di voler arrivare e invece nulla.
La mamma è tranquilla, questo è quello che conta.

Papà oggi è tornato in tutta fretta a casa verso le 3 e mezza di pomeriggio, ma nulla di fatto. Siamo stati in ospedale, abbiamo aspettato un po’ lì, mangiato, e poi verso le 8 siamo tornati a casa. Andrea ora dorme tranquillo.

Forse stanotte, domani o chissà… Anche mamma ora dorme.

Barnevognskilt

Barnevognskilt sono un’usanza totalmente norvegese. Sono le targhe per passeggini.

È possibile personalizzare il proprio passeggino, anche doppio, mettendo la targa, ovviamente con nome, data di nascita e opzionalmente anche bandiera del proprio paese.

Probabilmente questa stravaganza nasce dal fatto che qui i passeggini vengono sempre lasciati al di fuori dei locali, quindi si presume che uno debba poterli riconoscere poi quando va a riprenderli.

Non ci resta che piangere…

Leggo su <a href="http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2253271&p=2
“>Punto Informatico.

Maurizio Gasparri (esponente PDL, già ministro delle Comunicazioni)
È opportuno che chi apre dei blog, sia identificabile e richieda l’identificazione delle persone che partecipano al blog con commenti. Questo perché possano essere applicate le normative che vengono utilizzate al di fuori dell’editoria, così come si risolvono le controversie per la diffamazione, non a mezzo stampa.

Vogliamo anche prendere le impronte digitali?

Passi per quello “che apre un blog”, che comunque, in alcuni casi, è indentificato dal dominio, ma chi commenta? Gesù… devo chiedere il passaporto a quelli che casualmente trovano il mio blog e vogliono commentare?

Queste dichiarazioni non fanno altro che confermare una volta in più, se mai ce ne fosse stato bisogno, che i politici italiani vivono in un mondo proprio, ormai totalmente scollegato dalla realtà.

Pubblicità norvegese

Su tutti i tram ci sono cartelli pubblicitari.
Su qualcuno puo’ capitare di vederne in particolare uno, che io vidi la prima volta credo una settimana dopo essere arrivato a Oslo, quindi parliamo dell’anno scorso.

Lo slogan è questo:

Trist bilist, bli trikkist!

Praticamente uno sciogli-lingua in norvegese.

Dopo qualche mese, il significato mi è stato chiaro.

“Trist bilist” => “Triste automobilista?”
“Bli trikkist” => “Diventa tram-ista!”

Infatti, “bil” significa automobile, “bli” è il verbo “diventare”, mentre “trikk” è il tram.

Norvegese in comode supposte… :-)

Tempo libero → 0

Il mio tempo libero ormai tende allo zero.
Ci sono così tante cose che stanno riempiendo le giornate… Innanzitutto Andrea ormai parla, ripete le cose che gli si dicono, è bravissimo. Ieri e stamattina ha perfino usato la scopa in cucina e in soggiorno e tirava su la polvere.

Domani c’è l’Italian Day. Stiamo cucinando da tre giorni durante le ore serali, anche se non so se quello che stiamo facendo si puo’ esattamente definire italiano.

Oggi c’è stato un aggiornamento molto pregno del solito my.opera. L’abbiamo avuta un po’ dura, ma alla fine ce l’abbiamo fatta.

Alla sera, quando torno a casa e Andrea dorme, guardiamo di solito qualche telegiornale italiano, per sapere un po’ cosa succede. Ultimamente pero’ è una cosa scandalosa. Fra 3 giorni in Italia ci sono le elezioni e non c’è uno straccio di discussione sui programmi elettorali.

Su Sky TG 24 fanno i servizi riciclando tutto cio’ che è stato già detto da Report in TV, o da “La Casta” in libreria. Berlusconi e Veltroni sparano cagate pazzesche a ripetizione. La “cordata fantasma” che doveva salvare l’Alitalia si è smaterializzata misteriosamente, per poi riapparire magicamente dopo il voto? Ma veramente credono di prendere tutti gli italiani per il c__o? È una disperazione, non so cosa pensare…

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Oslo QA Hackaton

Eccoci, l’evento è iniziato. Siamo circa 20-25 persone provenienti da tutto il mondo, ospitate da Linpro, una delle aziende IT norvegesi più grandi e note.

Devo dire che sono emozionato a essere qui con tutte queste “menti” incredibili. Ed è bello conoscere di persona gente con cui hai “mail-ato” da anni magari… :-)

I più “strani”, almeno all’apparenza sono Thomas “Domm” e Michael Schwern, attrezzato con dei sandali mai visti tipo “uomo ragno” piedi-palmato. Devo fare qualche foto!