Barnehage



Andrea andrà presto all’asilo.

Come dicevo qualche tempo fa, gli asili qui ad Oslo sono molti, ma non abbastanza per tutti, e quindi siamo stati “fortunati” nel vederci assegnato un posto per Andrea.

Essendo un bimbo già grandicello rispetto alla media, ci è stato spiegato che aveva una priorità più alta. In principio ci avevano avvisato di non aver trovato nessun posto per lui, offrendoci un posto in un asilo privato. Poi invece abbiamo ricevuto una lettera con l’offerta di un posto in un asilo diverso dai 10 che avevamo “prescelto” nella nostra lista.

Contattato il bydel (dove “by” = città) cioè l’ufficio competente per quartiere, avevamo confermato il posto, anche se un po’ lontano, e ancora in fase di costruzione. Siccome non esattamente sicuri della scelta, avevamo scelto di tenere Andrea sulla lista dei “disoccupati” in cerca di asilo.

E infatti, dopo qualche settimana, abbiamo ricevuto un’altra telefonata dall’ asilo messo come prima preferenza.

A quel punto, abbiamo accettato decidendo di cancellare Andrea dalla “søkerliste”, cioè tutti i bambini in attesa di un posto. Questo ha quindi confermato che Andrea avrà un posto in questo asilo. La data di inizio era stata fissata al 3 Agosto.

Papà aveva già un impegno, e poi dal 15 agosto al 5 settembre dovremmo ritornare in Italia, quindi abbiamo deciso di far iniziare l’asilo ad Andrea dal 7 settembre. Insomma, confermato il posto in asilo, dopo una settimana ci è arrivata una lettera dell’asilo, indirizzata ad Andrea. Bellissima, tutto spiegato nei minimi dettagli.

Ci hanno invitato a prendere appuntamento per vedere l’asilo prima di iniziare, incontrare le maestre, e preparare tutto il necessario per Andrea.

Devo dire che siamo molto agitati all’idea che si possa trovare in un ambiente sconosciuto, per la prima volta! senza di noi, e temiamo possa trovarsi male o a disagio. Per questo ho poi richiamato l’asilo, chiedendo alcune informazioni in più. Ad esempio se Andrea si troverà in difficoltà, non sapendo parlare nè inglese nè norvegese.

Ci hanno subito rassicurato da questo punto di vista. Anche altre persone con cui ha parlato Tamara hanno confermato che questo asilo è uno dei migliori, e sono abituati a trattare bimbi di tutte le nazionalità. Alcune maestre stesse sono “straniere”, anche se parlano norvegese, quindi per loro è un po’ una normale amministrazione.

Ci hanno garantito che se Andrea andrà in asilo, sarà naturalmente e facilmente bilingue. Potrà forse fare un po’ di fatica all’inizio, ma è normale. L’importante è di non tentare di parlare norvegese a casa. È infatti importante mantenere la netta separazione tra ambiente familiare, dove parliamo italiano, e ambiente asilo, dove il norvegese è la lingua “normale”.

Devo dire che dopo aver parlato con il personale dell’asilo mi sono sentito molto più tranquillo. Non è semplice per me, figuriamoci per Andrea. Forse pero’ è proprio il contrario. Sarà più facile per lui…

Comments

  1. decisamente un ottimo servizio. se ricordo i salti mortali con il mio antonio al tempo… per poi cque vedersi rifiutare la domanda perche’ sebbene entrambi i genitori lavorano ci sono n-mila davanti a te… e devo dire con ramarico che nn erano famiglie bisognose…
    cque bene, mi fa piacere per il tuo andrea

    ciao!

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