Finito il player di video per OLPC!



Ci stavo lavorando ieri notte, e oggi l’ho finito. Almeno la prima versione preliminare, che già:

  • Scarica le playlist da YouTube in Atom/XML (ad esempio http://gdata.youtube.com/feeds/api/users/cstrep/playlists?v=2)
  • Seleziona una playlist. Quella di Andrea è “Barbapapà”, per esempio, quindi c’è un altro file Atom/XML con il dettaglio dei video.
  • Dall’ID del video ricava l’URL dello stream FLV puro (e questa è una figatina)
  • La lista dei video con i relativi URL viene mescolata un po’
  • I video vengono riprodotti con streaming diretto da YouTube uno dopo l’altro casualmente.

Ovviamente la riproduzione dei video FLV, che è forse la cosa più interessante, è un problema già risolto, quindi non è che mi sono messo a scrivere un player FLV. Ho usato quanto di meglio disponibile.

Oggi Andrea se l’è spassata, soprattutto perché è il suo computer e se lo puo’ portare dove vuole. Ovviamente poi il trucco di papà è che dopo un po’ si scarica (luce rossa sulla batteria) e quindi “papà lo deve ricaricare…”

Se no starebbe lì una giornata intera. Patatone.

Comments

  1. Il supercomputer che ragionaPotrà concepire spazio e tempoAl via un ambizioso progetto dell’Ibm e di cinque università Usa. Il cervellone riprodurrà neuroni e sinapsi di un cervello umano di LUIGI BIGNAMI Un computer che reagisce come un cervello umano, simulando neuroni e sinapsi cerebrali. L’Ibm ha presentato un progetto per costruire una macchina in grado di percepire e interagire con il mondo esterno, esattamente come un cervello umano. Questo sistema di elaborazione cognitiva potrà essere utilizzato per l’analisi di dati su larga scala, come in campo ambientale e climatico, per processi decisionali di grande rilevanza e per il riconoscimento di immagini, anche molto complesse. Si tratta di un progetto integrato che vedrà impegnati ricercatori dell’azienda informatica e scienziati di cinque università americane. Il progetto di simulazione del cervello umano, finanziato dall’Agenzia per la Difesa americana, per una cifra di quasi 5 milioni di dollari per la sola fase iniziale, rientra nel programma chiamato SyNapse (Systems of Neuromorphic Adaptive Plastic Scalable Electronics) e avrà una durata di 9 mesi. Il progetto sarà portato avanti in parallelo da neurobiologi, informatici e psicologi. Spiega Dharmendra Modha, responsabile del progetto: “La mente ha la straordinaria capacità di integrare informazioni del mondo esterno attraverso i sensi e senza particolare dispendio di energie può creare le categorie di tempo e spazio, e metterle in relazione tra loro. Al momento non esistono computer che possano anche solo lontanamente avvicinarsi a queste facoltà. Noi riverseremo in una macchina la struttura, la dinamica e il comportamento del cervello” Se fino a oggi non si è mai riusciti a costruire un vero computer in grado di “ragionare” è perché i tempi non erano ancora maturi, ma oggi lo sviluppo di tecnologie innovative, da combinare tra loro, apre nuovi orizzonti. L’obiettivo non è più da fantascienza. Sono almeno tre le novità che aiutano nella ricerca del computer intelligente. La prima risiede nella neuroscienza, che ha permesso di capire molte caratteristiche dei neuroni (le cellule che compongono il tessuto nervoso) e delle sinapsi, strutture altamente complesse che consentono la comunicazione tra i neuroni stessi. La seconda sta nelle capacità dei supercomputer, oggi in grado di realizzare molte simulazioni in contemporanea. La terza è rappresentata dalle nanotecnologie che possono creare sinapsi artificiali. “Lavorando sui cervelli di animali molto semplici la neuroscienza oggi è in grado di progettare un sistema di cablaggio per un cervello, anche se non molto complesso – spiega Modha – . I supercomputer, a loro volta, possono simulare il cervello di alcuni piccoli mammiferi”. L’anno scorso Modha ha guidato un team di ricercatori che, utilizzando il supercomputer BlueGene, hanno simulato il comportamento di un cervello di un topo con 55 milioni di neuroni e circa 500 miliardi di sinapsi. “Ma per dare vita a qualcosa che simuli un cervello umano – dice il responsabile del progetto – è necessario ricorrere alla nanotecnologia, l’unica tecnologia in grado di produrre la densità di neuroni e sinapsi presenti nel cervello, che si aggirano attorno ai 10 miliardi per centimetro quadrato”. Ma ora si tratta di sviluppare un sistema non in grado di risolvere un semplice problema ma di affrontarne diversi insieme. “Il problema non sta nell’organizzazione degli attuali circuiti che simulano i neuroni – conclude il ricercatore – ma nella capacità di sintonizzare le sinapsi, che devono essere in grado di rafforzarsi, indebolirsi o rompersi in base ai segnali che arrivano.Cosa ne pensi? Mi interessa sapere la tua opinione.Antonietta

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  2. Mah, la cosa in sè non è una grande novità. Sono circa 50 anni che la ricerca in intelligenza artificiale cerca di modellare i processi del cervello, con risultati variabili.Ora chiaramente stiamo arrivando a scale di potenza e miniaturizzazione sempre più grandi, e quindi questi progetti che prima erano irrealizzabili, ora con grandi investimenti sono possibili.Magari ci saranno anche i risultati, visto che le reti neurali di poche “sinapsi” sono già collaudate da una ventina d’anni per cose tipo riconoscimento facciale o vocale, o movimenti di robot autonomi.Il cervello umano pero’ è tutta un’altra cosa. Si evolve e cambia nel tempo, è plastico. Questa è una delle grandi caratteristiche che un sistema come quello non avrà mai.E infine, per la serie mattoni, datti una letta qui, per una prospettiva più ampia e visionaria:< HREF="http://www.hoepli.it/libro.asp?ib=9788817865524&pc=000012010001000" REL="nofollow">http://www.hoepli.it/libro.asp?ib=9788817865524&pc=000012010001000<>

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